Le Forze dell’Ordine prima di effettuare il test alcolimetrico non sono tenute ad attendere l’arrivo del difensore. Il rifiuto del conducente ad eseguire il test costituisce reato.

Nota a Cassazione 10 novembre 2021, n. 5860

Il caso

Il Sig. F.G., intercettato dalle Forze dell’Ordine ed indotto a fermarsi solo dopo un inseguimento, presentava chiari sintomi di ebbrezza e, dunque, veniva invitato a effettuare il test con il precursore AlcolBlow al fine di acquisire elementi utili per valutare la necessità dell’effettuazione del test alcolimetrico vero e proprio. Non essendo riuscito il test con il precursore per il comportamento elusivo del conducente, gli operanti decidevano di procedere all’alcoltest, formulando l’avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore, purché prontamente reperibile, rendendo edotto l’interessato delle conseguenze del rifiuto.

A quel punto, F:G. si rifiutava di procedervi finché non fosse sopraggiunto il suo avvocato nel frattempo avvertito, che gli aveva assicurato essere in grado di raggiungerlo in circa quindici-venti minuti. Gli operanti informavano l’interessato che, variando con il passare del tempo il tasso alcolimetrico, la verifica non poteva essere ulteriormente ritardata e che se non avesse aderito all’invito di effettuarlo senza ritardo si sarebbe proceduto nei suoi confronti ai sensi dell’art. 186, comma 7 C.d.S., sicché passata circa mezz’ora dal momento del controllo egli veniva denunciato per il reato di cui all’imputazione.

Più tardi sopraggiungeva il difensore che invitava il suo assistito a sottoporsi al test e chiedeva che si procedesse in tal senso, richiesta alla quale i verbalizzanti non aderivano ritenendo che fosse già stato opposto rifiuto, e che il lasso di tempo trascorso non potesse che aver irrimediabilmente alterato i valori alcolemici eventualmente presenti al momento del controllo.

Durante il processo, la difesa ha sostenuto che l’imputato non aveva manifestato l’intenzione di sottrarsi al controllo, ma quella di voler attendere il proprio avvocato, tempestivamente avvisato; richiesta che aveva trovato in prima battuta l’accondiscendenza degli operanti e che aveva fatto per ciò sorgere in capo al conducente l’affidamento di poter attendere il legale.

Le forze dell’ordine, nuovamente ripetute le ammonizioni, procedevano invece a formalizzare la contestazione del rifiuto.

La decisione

Il Tribunale di Torino ha condannato F.G. per il reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti non potendo avere alcuna rilevanza il lamentato “affidamento” ingenerato dalle Forze dell’Ordine. La decisione, confermata dalla Corte d’Appello, è stata mantenuta anche dalla Suprema Corte che ha colto l’occasione per ribadire che:

«se colui che viene sottoposto all’accertamento alcolimetrico ha diritto di farsi assistere da un difensore, come stabilito dall’art. 356 cod. proc. pen., tanto da essere imposto alla polizia giudiziaria di dare il relativo avviso, ex art. 114 disp. att. cod. proc. pen., nondimeno non è previsto il diritto del soggetto nei confronti del quale sono disposte le indagini di attendere l’arrivo del difensore prima di sottoporsi all’atto di accertamento. La lettera dell’art. 356 cod. proc. pen. non lascia, infatti, adito a dubbi laddove prevede che ‘Il difensore della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini ha facoltà di assistere, senza diritto di essere preventivamente avvisato agli atti di cui agli artt. 352 e 354“».

Inoltre, «Il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici, che integra il reato di cui all’art. 186, comma 7 C.d.S., si configura non solo in presenza di manifestazioni espresse di indisponibilità a sottoporsi al test, ma anche quando il conducente del veicolo – pur opportunamente edotto circa le modalità di esecuzione dell’accertamento – attui una condotta ripetutamente elusiva del metodo dì misurazione del tasso alcolemico. Si tratta di un principio che deve senz’altro essere esteso all’ipotesi in cui l’interessato, pur non affermando esplicitamente di non voler svolgere l’esame alcolimetrico, temporeggi per rinviarlo, con qualsiasi scusa».

Argomenti correlati

La prova dello stato d’ebbrezza attraverso i risultati dell’etilometro

A chi spetta dimostrare il corretto funzionamento dell’etilometro?

Il problema del consenso al prelievo ematico

L’obbligo delle forze dell’ordine di avvisare il conducente della possibilità di assistenza dell’avvocato

In evidenza

La scelta del rito abbreviato sana la nullità derivante dall’omesso avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore

La dicitura “volume insufficiente” non inficia il risultato dell’etilometro

Il mancato avviso di farsi assistere dal difensore non esclude la punibilità del conducente in stato di ebbrezza per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti del tasso alcolemico

La confessione di aver consumato sostanza stupefacente non esonera il conducente dal sottoporsi agli accertamenti sui liquidi biologici

Abbiamo l'esperienza di cui hai bisogno

Pubblicazioni

Nel vasto oceano delle informazioni, cerchiamo di offrire sintesi e verità. L'avvocato ha il dovere di confrontarsi con la società, di ascoltare i bisogni e gli interessi dell'altro, nella convinzione che il diritto è in continuo divenire e che il suo lavoro, anzi, partecipa e promuove la sua evoluzione. Con questo spirito ci mettiamo in [...]

Contatti

In caso di urgenza contattaIn caso di urgenza chiama: Avv. Claudio Miglio +39 347 1178865 Avv Lorenzo Simonetti +39 345 3323883 ContattaciOperiamo in tutta Italia. In caso di necessità, compila il modulo di contatto, specificando il tuo nome, un recapito ed una breve descrizione della questione che ti preoccupa. Ti risponderemo il prima possibile. Se [...]

Lo Studio

La nostra Storia Lo Studio degli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti nasce nel 2011, quando – quasi appena avviati alla professione – si trovarono ad assistere un giovane, affetto da grave patologia, “colpevole” di coltivare sostanza stupefacente di tipo marijuana a scopo terapeutico.  Il patrocinio in quel giudizio ha aperto la passione per l’avvocatura, [...]

Commercializzazione del CBD

Cosa è il CBD? La pianta di Cannabis Sativa contiene centinaia di composti chimici, molti dei quali sono detti cannabinoidi. Tra questi, i più famosi sono certamente il tetraidrocannabinolo (THC) per la sua proprietà psicotropa e il cannabidiolo (CBD), per le sue proprietà curative. È proprio l’alta percentuale di CBD contenuta nella pianta di cannabis a distinguere la “Fibre-type [...]

Associazione finalizzata al traffico

Stiamo lavorando per redigere questa pagina, presto sarà disponibile. 

La nostra tutela

Lo Studio è impegnato da anni ad assistere coloro che si trovano coinvolti in reati in materia di stupefacenti. Una legislazione poco chiara, unitamente al pregiudizio verso qualsiasi tipo di consumo sono il motivo di tantissimi processi dove ad essere imputato non è lo spacciatore. Vorremmo dire anche a coloro che sono contrari ad una [...]